Andrej Hunko vor einer Friedensfahne

Andrej Hunko

“L’intervento della marina e dell’aeronautica militare per combattere l’immigrazione significherebbe un’inconcepibile militarizzazione della politica europea in merito. Il Governo federale deve immediatamente agire in modo che questa proposta non venga mai messa in atto” critica il parlamentare tedesco Andrj Hunko il relativo comunicato del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) del 19 novembre.

In base alle affermazioni del SEAE, soldati europei e una formazione navale della NATO dovrebbero supportare il lavoro della polizia di frontiera FRONTEX nel Mediterraneo. Si dovrebbe pure cooperare con l’Italia che, con l’operazione nazionale “Mare nostrum”, interviene con navi da guerra, aerei militari e droni per individuare i migranti davanti alla costa libica. Prossimamente l’Italia potrebbe addirittura dirigere l’operazione europea e installare un apposito quartiere generale a Roma.

Andrej Hunko prosegue:

“L’ulteriore armamento delle pattuglie di sorveglianza dei confini renderà le traversate ancora più rischiose e causerà ancora più morti. Tutto ciò viene addirittura confermato dal SEAE. Così si potenzia ulteriormente la politica, antiumanitaria e da varie parti criticata, della polizia europea di frontiera FRONTEX.

Il 2 dicembre l’UE, inoltre, metterà in funzione il sistema di sorveglianza dei confini EUROSUR. Immagini e dati delle ricognizioni frontaliere e militari verranno così trasmessi in tempo reale al quartier generale di FRONTEX a Varsavia.

Con l’operazione UE si intende fare pure pressioni sui paesi della Primavera araba affinché militarizzino la loro politica migratoria. Il SEAE esorta esplicitamente la possibilità di far partecipare Tunisia, Egitto e Libia. Poiché questi paesi non dispongono di sufficienti potenzialità di sorveglianza dei confini, al loro posto potrebbero contribuire con le loro capacità militari.

Inequivocabilmente il SEAE cita il vero obiettivo dell’intervento militare dell’UE: così si eserciterebbero pressioni durante le trattative per l’”accordo di riammissione” con il Marocco e la Turchia allo scopo di poter espellere comodamente i migranti indesiderati in quei paesi. Secondo il SEAE, il governo turco, se vi partecipasse, potrebbe addirittura aumentare le sue chance nell’ambito delle trattative per l’adesione all’UE.

L’intervento di navi da guerra contro i rifugiati è l’espressione del disprezzo per le vite umane e non entra nel nocciolo del problema. Il segnale, così trasmesso, è fatale e si contrappone del tutto a una politica di solidarietà tra paesi vicini.

Il Gruppo parlamentare Die Linke chiede lo scioglimento e l’abolizione della polizia di frontiera FRONTEX. Anche il sistema di sorveglianza dei confini EUROSUR non deve mai entrare in funzione”.

Comunicato del SEAE "Possible Avenues for Dialogue and Cooperation with Partner Countries, including Options for a CSDP Operation“ del 19.11.2013: http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/13/st16/st16394.en13.pdf

Andrej Hunko vor einer Friedensfahne

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